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Fondo di garanzia per i mutui prima casa 2020, come funziona

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Crescono le richieste per il Fondo di garanzia sui mutui. Secondo Abi a fine agosto l’ammontare richiesto ha superato i 73 miliardi di euro.

Sono 73,39 miliardi di euro i finanziamenti richiesti dalle banche al Fondo di garanzia sui mutui. Il dato è stato rilevato da Abi lo scorso 27 agosto. In tutto le domande pervenute sono state un milione e sedicimila, di cui 848 per finanziamenti fino a 30 mila euro, per un totale di 16,79 miliardi di euro. Dati che riflettono il maggiore ricorso degli italiani allo strumento del Fondo di garanzia sui mutui, che ha costituito un aiuto anche in era covid.

Ricordiamo le caratteristiche del Fondo.

  • Si tratta della possibilità offerta dallo Stato di ottenere una garanzia per l’accensione di mutui ipotecari per l’acquisto o ristrutturazione dell’abitazione principale per il 50 per cento della quota capitale, in modo da agevolare il ricorso al credito da parte delle famiglie.
  • Può richiedere l’accesso al Fondo chi non sia proprietario di altri immobili ad uso abitativo salvo quelli acquistati per successione mortis causa, anche in comunione con altri successori, e in uso a titolo gratuito a genitori o fratelli.
  • L’immobile deve essere trovarsi nel territorio nazionale, non rientrare nelle categorie catastali A1 (abitazioni di tipo signorile), A8 (ville) e A9 (castelli, palazzi di eminenti pregi artistici o storici) e non deve avere le caratteristiche di lusso indicate nel decreto del Ministero dei lavori pubblici in data 2 agosto 1969, n. 1072.
  • Il mutuo ipotecario deve essere di importo non superiore a 250 mila euro, concesso dalla banca o intermediario finanziario che ha aderito all’iniziativa in base al Protocollo di intesa sottoscritto l’8 ottobre 2014 tra Ministero dell’economia e delle finanze e Abi.
  • È previsto un tasso calmierato del finanziamento (tasso effettivo globale – teg non superiore al tasso effettivo globale medio – tegm) pubblicato trimestralmente sul sito del Mef per le seguenti categorie:
  1. giovani coppie (dove almeno uno dei due componenti non abbia superato i 35 anni);
  2. nuclei familiari monogenitoriali con figli minori;
  3. giovani di età inferiore ai 35 anni titolari di un rapporto di lavoro atipico;
  4. conduttori di alloggi di proprietà degli IACP, comunque denominati

La domanda di accesso al Fondo va presentata direttamente alla banca o intermediario finanziario aderente all’iniziativa. L’elenco delle banche ad oggi aderenti, in continuo aggiornamento, è disponibile sul sito di Abi e su quello di Consap

Articolo letto su idealista.it