Fiaip: nel I sem su le transazioni, giù i prezzi, il mattone (di nuovo) bene rifugio delle famiglie
Il mercato immobiliare italiano vede un aumento del numero delle compravendite nel primo semestre del 2019, in particolare modo nelle regioni settentrionali e in misura più lieve nel Centro Italia, mentre continua il calo dei prezzi delle case. In un quadro di incertezza economica, il mattone torna a essere il bene rifugio per eccellenza delle famiglie italiane.
Sono questi alcuni dei risultati del report Fiaip sul mercato immobiliare nel primo semestre dell’anno. Se in Europa nel corso degli ultimi 4 anni i prezzi delle abitazioni hanno continuato a salire a ritmi sostenuti registrando aumenti consistenti, l’Italia è l’unico Paese Europeo in cui si registra un calo dei prezzi per l’ottavo anno consecutivo. I prezzi, hanno proseguito la loro dinamica recessiva, seppure con un’intensità progressivamente decrescente. Su base semestrale l’ultima variazione dei prezzi è contenuta in un range minimo che va da -1,1% a -0,6%.
La fragilità del quadro economico domestico, con previsioni di crescita dello 0,1 del Pil e l’incertezza sulle politiche economiche proposte dall’attuale Governo, spinge i cittadini verso l’acquisto immobiliare, con lo scopo di mettere al sicuro i propri risparmi. Il mattone quindi torna ad essere il “bene rifugio” per eccellenza delle famiglie italiane, in netta contrapposizione a un disegno che mira invece a scoraggiare una forma di investimento diffusa. I rendimenti ormai inesistenti dei titoli di stato, le performance negative delle obbligazioni bancarie e la ormai crescente sfiducia del piccolo risparmiatore verso le banche a causa dei recenti scandali, hanno spinto gran parte degli acquirenti ad un ritorno quasi forzato all’investimento immobiliare.
Oltre il 60% delle compravendite effettuate con mutui
Dopo alcuni anni caratterizzati da una crescita sostenuta, il rallentamento delle richieste di nuovi mutui di acquisto si accompagna al costante ridimensionamento di surroghe e sostituzioni, in particolar modo nel primo trimestre 2019, dovuto alla contrazione del bacino di mutuatari che nel tempo hanno già surrogato il proprio mutuo. Da inizio anno si registra un calo in tal senso di mutui per surroghe del -9,4% , ma il legame che si è stabilito nell’ultimo decennio tra scelte bancarie e mercato immobiliare continua ad essere determinante, in ragione della precarietà delle prospettive economiche generali; ne consegue che, anche nel primo semestre 2019, circa il 63% delle compravendite è stato effettuato con l’intervento di un istituto di credito per la concessione di un mutuo, mediamente, di circa 135.000 Euro. Circa il 40% delle compravendite, trainate dai tassi sui mutui ai minimi storici, sono state effettuate per la sostituzione della prima casa, circa il 35% per l’acquisto della prima casa, circa il 20% per investimento e una quota residuale per acquisto seconda casa.
Variazione dei valori di locazione
I valori di locazione hanno fatto registrare negli ultimi sette anni variazioni più contenute rispetto a quelle relative ai prezzi e ciò è avvenuto anche nell’ultimo semestre dell’anno, con canoni di locazione diminuiti su base annua in un range compreso tra il -1,6% dei negozi e il -0,5% delle abitazioni.
I tempi di assorbimento degli immobili offerti sul mercato si è ormai attestato nell’ordine dei 6 mesi, mentre lo sconto sui prezzi richiesti, la cosiddetta “forbice”, si conferma nell’ordine del 10%. Ormai già da alcuni semestri si assiste a una riduzione contenuta, ma costante, di tempi e sconti che descrive una migliorata condizione di liquidità degli immobili, che, a sua volta, si traduce in un aumento delle compravendite. In questo quadro di mercato la percentuale di compravendite effettuate attraverso l’intervento dell’agente immobiliare è salita a oltre il 60%, a conferma che la figura professionale dell’agente immobiliare è sempre più centrale e i servizi offerti sono sempre più indispensabili per una corretta compravendita, in special modo nell’attuale contesto di mercato.
Il comparto immobiliare rappresenta il 20% del Pil e i motivi della mancata crescita dell’economia del nostro Paese sono da ricercare nella mancata applicazione di politiche volte al rilancio dell’mercato immobiliare. La tassazione complessiva sugli immobili ha raggiunto i 50 miliardi annui di cui 21 applicati in forma patrimoniale, in questi dati sono da ricercare i motivi della mancata crescita dell’economia Italiana.
articolo letto su idealista .it