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Mutui, per gli under 35 l’anticipo lo garantisce lo Stato

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I giovani potranno accendere un finanziamento per l’acquisto della prima casa senza dover versare nulla. La misura annunciata da Draghi si aggiunge ai 100 milioni del decreto crescita e al fondo gestito da Consap

“Un welfare adeguato, una casa e un lavoro sicuro” sono i tre pilastri su cui il premier Mario Draghi vuole ricostruire l’Italia all’insegna di un patto generazionale. La novità più importante sul fronte dell’acquisto della prima casa riguarda la garanzia dello Stato che permetterà agli under 35 di accendere un mutuo senza versare alcuno anticipo. Una rivoluzione copernicana che il governo Draghi è pronto a mettere nero su bianco in un prossimo decreto legge.

Nel dettaglio, la misura dovrebbe aggiungersi agli sgravi fiscali annunciati pochi giorni fa con il Documento di economia e finanza. La copertura sarà garantita dai 40 miliardi dell’ultimo scostamento di bilancio e sarà quindi complementare ai 100 milioni di euro stanziati dal decreto Crescita per finanziare il Fondo prima casa per le giovani coppie: in questo modo lo stato garantiva il 50% dell’importo erogato per l’acquisto o la ristrutturazione. Il tetto massimo del finanziamento era fissato in 250mila euro.

Se il mutuatario risulta inadempiente, il Fondo interviene liquidando al finanziatore il 50% della quota capitale in essere. In 6 anni di vita, il Fondo ha accolto 209.500 richieste di garanzia, di cui 43.613 solo nel 2020. Il 60% di queste fatte giovani tra i 20 e i 35 anni e quasi interamente per l’acquisto della prima casa.

A fianco alla misura c’è il Fondo mutui prima casa, gestito da Consap, la cui dotazione residua è di 206,9 milioni di euro (il plafond iniziale era di oltre 600 milioni di euro), rivolto principalmente a under 35 titolari di lavoro atipico e giovani coppie, dove almeno uno dei due componenti non abbia superato i 35 anni.Di certo, tra sgravi e garanzie dello Stato, l’acquisto della prima casa potrebbe non essere più un miraggio per molti under 35. Solo un anno fa, l’Associazione bancaria italiana registrava dal 2008 al 2020 un calo del 30% dei prestiti ai giovani. Secondo l’Abi, dietro a questo crollo, ci sarebbero fattori demografici e occupazionali. Ma la pandemia da Coronavirus, che ha frenato bruscamente tutte le richieste di finanziamento, tranne quelle per mutui e surroghe, registra un cambiamento. A dirlo sono i dati della Centrale Rischi Finanziari: le istruttorie avviate da under 35 per ottenere un prestito segnano infatti un calo inferiore rispetto alla media: -20% (che diventa -16,8% tra gli under 24), mentre il trend generale è al -24,7 %. Parallelamente aumenta l’incidenza delle istruttorie dei più giovani sul totale: nei primi tre mesi del 2021, il 26,8% dei richiedenti un mutuo ha un’età compresa tra i 25 e i 34 anni: un aumento del +2,4% negli ultimi 4 anni.

(fonte La Stampa)